Opinionisti Rai, arriva con una risoluzione la proposta della Commissione di Vigilanza
Dopo che Fuortes aveva parlato della necessità di “regole generali” per la presenza degli opinionisti, arriva la proposta della Vigilanza Rai.
È degli scorsi giorni la proposta di risoluzione presentata dal presidente della Commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini circa la “presenza di commentatori e opinionisti all’interno dei programmi della Rai”. In queste settimane sta infatti tenendo banco un’ampia discussione su come il servizio pubblico dovrebbe non solo garantire un adeguato pluralismo all’interno delle proprie trasmissioni, ma anche comportarsi nei confronti di coloro che vi partecipano portando il proprio contributo di idee.
Se in un’intervista di poco più di sette giorni fa al Corriere della Sera l’ad Carlo Fuortes riteneva che fosse giusto che venissero date dalla Rai delle “regole generali” che dettassero in qualche modo le condizioni secondo le quali prevedere la presenza di opinionisti, pagati e non, all’interno dei programmi aziendali, nelle ultime ore anche la commissione parlamentare preposta a controllare il lavoro svolto dal servizio pubblico radiotelevisivo si è interessata alla questione, soprattutto in relazione alla dibattuta presenza a Cartabianca di Alessandro Orsini, e ha elaborato tramite il suo presidente una proposta che sarà discussa nei prossimi giorni – l’onorevole Michele Anzaldi, membro della Commissione per Italia Viva, si augura che la discussione possa avvenire già prima di Pasqua.
L’atto di indirizzo preparato da Barachini invita le trasmissioni Rai a valutare cinque criteri per la scelta del proprio parco opinionisti. Il primo di questi è la “comprovata competenza e autorevolezza nella materia di cui si discute”; si prevede poi, insieme all’invito a “privilegiare le presenze a titolo gratuito”, una “rotazione delle presenze […] al fine di favorire la pluralità delle voci”. Altri due elementi che infine vengono ribaditi nella risoluzione sono la mancata teatralizzazione delle visioni contrapposte “alla ricerca della spettacolarizzazione e del dato d’ascolto” e la ricerca continua di una corretta informazione, basata su notizie verificate da fonti autorevoli, con una strenua lotta alla disinformazione.